Forster Cornelia
*5.1.1906 Zollikon (ZH),
10.10.1990 Sala Capriasca (TI).
Pittrice, grafica e scultrice. Disegno,
collage, decorazione artistica di edifici, arte in spazi pubblici, arte tessile,
scenografia e illustrazione.
Cornelia Forster, stimolata dal padre
sin da giovane alle arti figurative, frequenta la Kunstgewerbeschule (architettura
d'interni) a Zurigo (192226) e a Parigi la scuola del postcubista André Lhote e
l'Accademia della Grande Chaumière (1927), formazione che le dà una solida preparazione
tecnica. Si avvicina alla scultura tramite Karl Geiser, conosciuto nel 1926, e Franz
Fischer, suo primo marito, nell'atelier del quale esegue alcuni gessi. Nascita della
figlia Rosina (1929). Nel 1931 incontra Kurt Wiemken, artista svizzero legato al
surrealismo. Viaggio a Collioure (Pirenei), e contatti con il gruppo di
surrealisti a Basilea:
Walter Kurt
Wiemken, Abt, Bodmer. Soggiorna in Ticino per ragioni di salute (193136). Nascita del figlio
Cornelio (1934). Nel 1935 ottiene una borsa di studio per un soggiorno a Roma
all'Accademia Tedesca, che presto abbandona, non condividendo la propaganda politica
nazista da essa sostenuta. Nel 1937 illustra Couramma di Friedrich Glauser e nel
1940 il libro Poésie Graphique. Difficoltà economiche la obbligano a dedicarsi
all'esecuzione di lavori artigianali già a partire dalla fine degli anni '20, tuttavia la
sua fonte principale di guadagno, specialmente durante la seconda guerra mondiale, sono
schizzi e decorazioni per l'industria tessile. Matrimonio con Hildebrand Altepost e
nascita del figlio Vincenzo (1944). Nel 1947 studia la tecnica dell'arazzo nell'atelier di
André Lurçat a Saint-Céré in Francia. Prima mostra importante a Milano presso il
Movimento Arte Concreta (MAC) nel 1952. Soggiorna a Zurigo dal 1938 al 1955, anni durante
i quali intraprende numerosi viaggi di studio. Nel 1955 si installa definitivamente in
Ticino. Nel 1972 illustra il testo-oracolo anonimo cinese, I King (Il libro dei
mutamenti). Nel 1974 retrospettiva a Morbio Inferiore e nel 1977 al Kunsthaus di
Zurigo.
La produzione di Cornelia Forster è
caratterizzata da un lato dalla facilità con la quale l'artista riesce ad operare nei
più svariati campi dell'espressione tecnico-artistica, dall'altro dalla qualità
volutamente autonoma, eclettica e dinamica della sua arte. Nei primi anni della sua
attività Forster si dedica soprattutto al disegno, in cui prevale il tratto fluido,
sintetico e conciso. L'artista predilige composizioni figurative realizzate tramite forme
semplificate e bidimensionali, in cui domina la rappresentazione dell'uomo o del paesaggio
e nelle quali vengono talvolta riuniti elementi e motivi disparati d'impronta surrealista.
Questa volontà di semplificazione rende le sue figure leggere ma anche fragili,
oscillanti fra l'etereo e il ludico, aspetti molto importanti in tutto il suo itinerario
artistico.
Nei numerosi arazzi, eseguiti
soprattutto per spazi pubblici già a partire dalla fine degli anni '40, predomina
l'elemento fantastico-figurativo: l'artista rappresenta, talvolta in modo ostentatamente
descrittivo, storie religiose o mitiche ambientate in una natura lussureggiante.
Negli anni '50 la maggiore indipendenza
economica dall'attività legata all'industria trova riscontro nella crescente libertà
formale delle sue opere. La sua ricerca tende sempre di più all'astrazione, sia nella
scultura, che nella pittura, nelle quali l'artista si concentra rigorosamente
sull'organizzazione dello spazio compositivo. In pittura ricerca l'armonizzazione fra lo
sfondo pittorico reso con pennellate dense e gli elementi grafici altamenti evocativi,
disposti in un ordine e ritmo che passa dal chiuso all'aperto, dall'addensamento alla
rarificazione. La scelta dei colori non è fondata su contrasti cromatici ma sulla ricerca
della consonanza, espressa nella combinazione di tonalità smorzate, in accordo fra di
loro.
Arazzi:
Zurigo, Wasserkirche;
Zurigo,
Obergericht;
Madrid, Ambasciata svizzera;
Mosca, Ambasciata svizzera;
Bellinzona, Governo
Lugano, Municipio
Berna, lnselspital
Zurigo, Wald, Sanatorio
Langenthal, Crematorio
Kreuzlingen, Seminario
Bigorio, Convento
Rheinfeiden, Chiesa Evangelica
Rheinfelden, Sala dei concerti
Rüti (Zurigo) Chiesa cattolica
Rheinfelden-Baden, Rathaus
Tabernacoli:
Caneggio, chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta;
Canobbio, chiesa parrocchiale di S.
Siro.
Cappella dell'ospedale di Maggia
Cappella della Casa Rezzonico, Lugano
Cappella della Casa Santa Brigida, Lugano
Literatur:
Manuela Kahn-Rossi: Museo
Cantonale d'Arte Lugano. Zurigo: Istituto svizzero di studi d'arte; Ginevra: Banque
Paribas,
1994 (Musei Svizzeri)
Cornelia Forster. Pitture,
acquarelli, disegni, sculture ed arazzi. Lugano, Galleria Pro Arte, 1989. Lugano, 1989
Eva Korazija Magnaguagno: Der
moderne Holzschnitt in der Schweiz. Vorwort: [Reinhold] Hohl; Beitrag von [Bernhard]
Fridolin Fassbind. Zürich: Limmat Verlag Genossenschaft, 1987
Kunstmuseum Bern: Die
Skulpturen und Objekte. Les Sculptures. Vorwort: Hans Christoph von Tavel; Redaktion,
Einleitung: Sandor Kuthy. Bern: Kunstmuseum, 1986
Giuseppe Curonici: Cornelia.
Locarno, Palazzo Sopracenerina, 1986. Locarno, 1986
Giuseppe Curonici: Cornelia
Forster. Bellinzona: Banca dello Stato del Cantone Ticino, 1984 (Artisti nel Ticino)
Ora... Allora. Sul filo
dell'arte. 25 artisti SPSAS espongono. Lugano, Villa Malpensata, Galleria civica,
1981.
[Testi:] Mario Barzaghini. Locarno: SPSAS Sezione Ticino, 1981
Cornelia Forster. Sala
Capriasca. Jubiläumsausstellung zum 75. Geburtstag. St. Gallen, Galerie art ,
1981.
[Text:] Anton Isenring
Cornelia Forster. Morbio
Inferiore, Galleria Serfontana, 1974. [Testo:] Giuseppe Curonici. Morbio Inferiore, 1974
Cornelia Forster. Pitture per
I King. Introduzione: Giuseppe Curonici. Milano: Edizioni Square Gallery, 1972
Cornelia Forster. Milano,
Square Gallery, 1971. [Testo:] Giuseppe Curonici. Milano, 1971
Lexika: Bénézit, KLS, KVS, LzSK, Vollmer
Quellen: Sala Capriasca,
Vincenzo Altepost,
lascito
Simonetta Noseda
Bénézit Dictionnaire critique et
documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de
tous les pays. Par un groupe d'ecrivains spécialistes français et étrangers.
Nouvelle édition entièrement refondue, revue et corrigée sous la direction des
héritiers de Emmanuel Bénézit. Paris: Gründ, 1976. 10 volumes. [Editions
précédentes: 1911-1924; 1948-1955]
KLS Künstlerlexikon der Schweiz.
XX. Jahrhundert. Redaktion: Eduard Plüss, Hans Christoph von Tavel; Verein zur
Herausgabe des schweizerischen Künstler-Lexikons. Frauenfeld: Huber, 1958-1967. 2 Bände
KVS Künstlerverzeichnis der
Schweiz, unter Einschluss des Fürstentums Liechtenstein. Répertoire des artistes
suisses, la Principauté du Liechtenstein inclus. Dizionario degli artisti svizzeri,
incluso il Principato di Liechtenstein. 1980-1990. Herausgeber: Schweizerisches
Institut für Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne. Leitung: Karl Jost. Frauenfeld:
Huber, 1991
LzSK Lexikon der zeitgenössischen
Schweizer Künstler. Dictionnaire des artistes suisses contemporains. Catalogo degli
artisti svizzeri contemporanei. [Herausgeber:] Schweizerisches Institut für
Kunstwissenschaft. Leitung: Hans-Jörg Heusser. Frauenfeld: Huber, 1981
Vollmer Allgemeines Lexikon der bildenden
Künstler des XX. Jahrhunderts. Unter Mitwirkung von Fachgelehrten des In- und
Auslandes bearbeitet, redigiert und herausgegeben von Hans Vollmer. Leipzig: Seemann,
1953-1962. 6 Bände
Esposizioni principali |
1906
|
Nata a Zollikon (ZH).
|
|
Kunstgewerbeschule.
Architettura interna. |
1924
|
Viaggio a Napoli. |
1927
|
Parigi. Scuola di André Lhote e accademia Grande Chaumière.
Soggiorno a Sanary.
Rientra in Svizzera (Berna). |
1928
|
Parigi, secondo soggiorno. |
1928
|
Espone per la prima volta al Salon d'Automne.
Rientra a Zurigo
|
1930
|
Scultura |
1931-32 |
Kunsthaus Zürich
13.12.1931-10.1.1932
Zürcher Bildnisse. |
1931 |
Schweizerische Nationale
Kunstausstellung. |
1931 - 1935 |
Abita nel Ticino |
1931
|
Viaggio a Collioure (Pirenei), e contatti con il gruppo di Basilea:
Walter Kurt
Wiemken, Abt, Bodmer. Surrealismo. |
1932 |
Kunsthaus Zürich 24.4.1932-17.5.1932
Turnus-Ausstellung des Schweizerischen Kunstvereins. Kunsthaus Zürich,
1932.
|
1935
|
Roma. L'antichità classica.
|
1936
|
Schweizerische Nationale Kunstausstellung. |
1936
|
Torna a Zurigo fino al 1955, pur con importanti viaggi - anche negli anni successivi
in Europa, Africa, America.
|
1937
|
Partecipa all'Esposizione Mondiale, Parigi.
|
1939
|
Esposizione personale alla Galleria
Christian, Amsterdam.
|
1939
|
Partecipa all'Esposizione Nazionale Svizzera, Zurigo.
|
1939-40
Plakat von Cornelia Forster
|
Kunsthaus Zürich 25.11.1939-7.1.1940
Zürcher Künstler. Skulpturen - Gemälde - Zeichnungen.
Kunsthaus Zürich 7.09.1940 - 6.10.1940
Kunstgewerbemuseum 7.09.1940 - 6.10.1940
XV Ausstellung Schweizerische Malerinnen, Bildhauerinnen,
Kunstgewerblerinnen.
|
1940
|
Prime ricerche di pittura astratta.
|
1941
|
Schweizerische Nationale Kunstausstellung. |
1942
|
Disegni per l'industria tessile (fino al 1955) |
1945
|
Kunsthalle Bern 29.9.-28.10.1945
Cornelia Forster, Sonja Falk, Marcella Grundig, Ruth Stauffer, Johanna
Keller, Dora Lauterburg |
1945
|
Kunsthaus di Zurigo
Esposizione di gruppo con Germaine Richier ed altri |
1946
|
Schweizerische Nationale Kunstausstellung. |
1947
|
Arazzo. Studi all'Atelier di Lurçat a Saint-Céré |
1948
|
esposizione collettiva al Kunsthaus di Zurigo. |
1949
|
Esposizione Le décor de théâtre en Suisse de Appia à 1949,
Helmhaus Zurigo.
|
1949 |
esposizione collettiva al Kunsthaus di Zurigo. |
1950 |
Stadtbibliothek Vadiana St. Gallen
28. Januar bis 25. Februar 1950
Neuere Richtungen Schweizer Kunst:
Otto Abt, Fredi Bauer, Gottlieb Bösch, Oskar Dalvit, Cornelia Forster,
Ferdinand Gehr, Diogo Graf, Walter Jonas, Claude Loewer, Max von
Mühlenen, Otto Nebel |
1950
|
Galleria Antiker-Keller, Berna.
|
1950
|
Galleria Chichio Haller, Zurigo.
|
1951
|
Galleria St. Annahof (con Picard Ledoux), Zurigo.
|
1951 |
Schweizerische Nationale Kunstausstellung
Kunstmuseum Bern 8.9.1951-28.10.1951
Schulwarte Bern 8.9.1951-28.10.1951
Kunsthalle Bern 8.9.1951-28.10.1951
Vorwort: Max Huggler. Bern, 1951 |
1952 |
Esposizione collettiva al
Kunsthaus di Zurigo. |
1952
|
Gruppo MAC (Movimento Arte Concreta),
Milano.
|
1952
|
Galleria Chichio Halier, Zurigo.
|
1953
|
Tapisserie Suisse, Museo di Losanna. Galleria del Teatro, Zurigo (arazzi).
|
1953
|
Gruppo «Sie leben Heute» al Politecnico
Federale di Zurigo.
Oskar Dalvit, Cornelia Forster, Werner Frei, Camille Graeser, Emanuel
Jakob, Walter Jonas, Leo Leuppi |
1953
|
Esposizione Internazionale ai Musei di
Francoforte e Essen.
|
1954
|
Esposizione collettiva al
Kunsthaus di Zurigo. |
1954
|
Opere tessili murali per la Wasserkirche di Zurigo.
|
1954
|
Gruppo «Graphica» al Museo
di Zurigo, Museo di Kaiserslautern, Museo di Graz. |
1954
|
Collettiva al Museo di Braunschweig.
|
1954
|
Exposition Internazionale de Tapisserie,
organizzata dal Museo di
Dallas (Texas) per diverse città
degli USA.
|
1955
|
Domicilio in Ticino, Sala Capriasca.
|
1956
|
Schweizerische Nationale Kunstausstellung. |
1956
|
La Tapisserie Moderne en Suisse, Museo di Berna.
Moderne Schweizerische Bildteppiche, San Gallo.
|
1956
|
Xilon, Esposizione internazionale
dell'incisione in legno,
nei musei di diverse città d'Europa (Svizzera, Germania,
Jugoslavia).
|
1956
|
Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale. |
1957
|
Museo di Halle (DDR): esposizione personale di disegni e pitture.
Galerie de Beaune, Parigi.
|
1958
|
Grafica Schauspielhaus, Zurigo. 1959 Galleria Strauhof, Zurigo.
|
1958
|
Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale. |
1958
|
Esposizione Internazionale «La donna
nell'arte contemporanea»,
Galleria Brera, Milano.
|
1958
|
Grafica Internazionale, Museo di Graz.
|
1959 |
Kunstmuseum St. Gallen
6.9.1959-18.10.1959
Neue Schweizer Bildteppiche in Konfrontation mit Werken von
Henri-Georges Adam Paris, Hans Arp Paris Meudon, Le Corbusier Paris,
Fernand Léger, Wotny Werner München.
Texte: Rudolf Hanhart und Werner Schmalenbach. St. Gallen: Kunstverein,
1959 |
1960
|
Galleria del Cavallino
di
Carlo Cardazzo,
Venezia.
|
1961
|
Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale. |
1961
|
Kunst und Kirche-Art et Culte-esposizione
d'arte religiosa dal
Medio Evo ai nostri giorni. Maison Farel,
Bienne.
|
1961
|
Federale, Lugano.
|
1962
|
Esposizione Internazionale al Museo di Bruxelles.
|
1962
|
Little Galerie, Philadeiphia, USA.
|
1964
|
Galleria Entr'Acte, Losanna.
|
1964
|
Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale. |
1966
|
Galleria Cittadella, Ascona
Esposizione personale. |
1968
|
Esposizione collettiva, Galleria
Orell-Füssli, Zurigo.
|
1968
|
Galleria Ribel, Altstätten.
Esposizione personale. |
1969
|
Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale. |
1969
|
Galleria d'arte "il claustro",
Porza.
Esposizione personale.
|
1970 |
Galleria Il Claustro, Porza.
Esposizione personale. |
1971
|
Square Gallery, Milano 13.2.1971-3.3.1971
Esposizione personale. |
1971
|
Galleria Civica Riva del
Garda. |
1971
|
Galleria
Panchieri, Roveredo. |
1971
|
Kursaal Galerie, Heiden.
|
1971
|
Stadthaus Uster (con lo
scultore Louis Conne) |
1972
|
Galleria Pannelle 8 (con L. Conne), Locarno. |
1972
|
Galleria Clubschule, esposizione
collettiva, Zurigo. |
1972
|
Biennale Internazionale della Scultura,
Mentone. |
1972
|
Galleria il Claustro, Porza.
I King. Ciclo di 64 immagini per il
libro dei mutamenti. |
1972
|
Square Gallery, Milano.
I King. Ciclo di 64 immagini per il
libro dei mutamenti. |
1972
|
Galleria Zum Elephanten,
Zurzach (con L. Conne) |
1972
|
Little Galerie, Philadeiphia
I King. Ciclo di 64 immagini per il
libro dei mutamenti. |
1973
|
Galleria Pic Pus, Firenze
I King. Ciclo di 64 immagini per il
libro dei mutamenti.
|
1973
|
Galleria Diagramma 32,
Napoli.
I King. Ciclo di 64 immagini per il
libro dei mutamenti.
|
1973
|
Galleria A Dieci, Eremitani, Padova.
|
1974
|
Galleria Serfontana,
Morbio Inferiore.
Esposizione personale.
Retrospettiva di disegni, pitture, arazzi, sculture,
grafica e ceramica
|
1975
|
Atelier, Langenthal.
|
1976
|
Galleria Rosenau, Zollikofen.
|
1976
|
Chiostro del Convento, Bigorio.
|
1976
|
Galleria Centro d'Arte, Ascona.
|
1976
|
Galleria Kulturmühle,
Lützelflüh.
|
1977
|
Kunsthaus Zurigo.
Personale al Foyer del Kunsthaus |
1977 |
Galleria Murtentor, Laupen.
|
1977 |
Kunsthaus Glarus, 2.10.1977-30.10.1977.
Artisti Ticinesi. Collettiva SPSAS sezione
Ticino
Vorwort: Manfredo Patocchi |
1978
|
Rhy Galerie, Altstätten.
|
1979 |
Galerie Obere Zäune, Zurigo.
|
1979
|
Mood Gallery, Milano |
1980
|
Rhy Galerie, Altstätten.
|
1980
|
Galleria Cortivallo, Sorengo
12.3.1980-26.3.1980
Boldini, Forster, Molteni, M. Staglieno Patocchi, A. Patocchi, Uboldi.
|
1981 |
Lugano Villa Malpensata,
28.11.1981-23.12.1981
Ora... Allora. Sul filo dell'arte.
25 artisti SPSAS espongono.
|
1981
|
Sala Segantini, Savognin.
|
1981
|
Foyer Hotel Ticino, Lugano.
|
1981
|
Galerie
Bertram, Burgdorf.
|
1981
|
Galleria La Trouvaille, Lugano.
|
1981
|
Galerie Art Forum , San Gallo.
14.3.1981-11.4.1981
Cornelia Forster. Sala Capriasca. Jubiläumsausstellung zum 75.
Geburtstag.
Text: Anton Isenring
|
1982
|
Galerie Vontobel, Feldmeilen.
|
1983
|
Galleria Il Tornio, Lugano.
|
1984
|
I King. Galleria Il Tornio, Lugano.
|
1986
|
SPSAS
Cornelia Forster, Locarno
Palazzo Sopracenerina,
27.9.1986-26.10.1986
Esposizione personale.
Libro di Giuseppe Curonici: Cornelia. Locarno
Una scheda su
Visarte |
1989
|
Galleria Pro Arte, Lugano
19.10.1989-18.11.1989
Esposizione personale.
Pitture, acquarelli, disegni, sculture ed arazzi. |
1990
|
Cornelia muore dopo lunga malattia
e grande sofferenza, la sua tomba è a Sala Capriasca. |
1990
|
Documentario alla Televisione Svizzera su Cornelia |
1992
|
Galleria Palazzetto di Carona
Esposizione personale. |
1996
|
Galleria d'arte Adhikara,
Tesserete
Esposizione personale. |
1996-97 |
Stadthaus Zürich 28.11.1996-31.1.1997
Glauser im Bild.
Comics und Illustrationen von Hannes Binder und
Cornelia Forster.
Stadthaus Zürich, 1996-97.
|
1997 |
Amriswil Festhütte 6.9.1997-20.9.1997
Art und Weise.
Plattform für 65 Thurgauer Künstlerinnen und Künstler. |
1999
|
Presenza sul portale d'arte "Adhikara"
Galleria d'arte Adhikara,
dal 1999 ad oggi |
1999 |
Galerie Stubnitz Kontor Zürich
8.3.1999-18.3.1999
99 Frauen. Kunst und mehr im Kreis 5. Zürich |
2000
|
Galleria d'arte Mosaico, Chiasso
Esposizione personale. |
2003
|
Museo Vela Ligornetto. Il ritratto
femminile nell'arte del Ticino. 1650 - 1970
Rancate, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, 2003. A cura di Mariangela
Agliati Ruggia e Gianna A. Mina Zeni. Balerna: Ulivo,
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst 11.4.2003-15.6.2003
Ligornetto Museo Vela 13.4.2003-15.6.2003 |
2003
|
Personale alla
Galleria d'Arte
Sestante Lugano |
2004-05 |
Museo civico di belle arti Lugano
10.12.2004-17.4.2005
Il superamento delle avanguardie, 1953-2003.
A cura di Rudy Chiappini. Bellinzona: Salvioni, 2004 |
2007 |
Galerie Welti - Modern Art, Zürich
1.6.2007-7.7.2007
Varlin und andere Künstler.
Martha Cunz, Cornelia Forster, Walter Helbig, Varlin, Walter Kurt
Wiemken |
2007 |
Personale alla
Galleria d'Arte Sestante Lugano |
2010 |
Casa Battaglini, Cagiallo 26.6.2010 -
18.7.2010
Cornelia Forster - Sibilla Altepost - Marisa Altepost - Vincenzo
Altepost - Désirée Wiprächtiger
casa-battaglini/esposizione-collettiva-2010.htm
|
2010 |
Maison
Arménienne de la Jeunesse et de la Culture, Ottobre 2010 a Marsiglia
Mostra collettiva "Figli di Ararat".
http://www.majc-marseille.fr
|
2021 |
The
Bechtler Museum of Modern Art presents
Twentieth Century Women
February 13, 2021 - September 26, 2021
420 S Tryon St, Charlotte, NC 28202,
Center City Charlotte / North Carolina / USA
http://bechtler.org/ |
2021 |
openArt 2021
Rassegna internazionale di scultura.
CH 6535 Roveredo Grigioni, Svizzera
28.08.2021 – 09.10.2021
www.openart.ch |
Arazzi
Opere in collezioni o edifici pubblici
Wasserkirche, Zurigo / Obergericht, Zurigo / lnselspital, Berna /
Sanatorio Wald, Zurigo
Crematorio, Langenthal / Ambasciata Svizzera, Madrid /
Ambasciata Svizzera, Mosca / Seminario, Kreuzlingen
arazzo e scultura, Convento Bigorio / Chiesa Evangelica, Rheinfeiden
Sala dei concerti, Rheinfelden / Chiesa cattolica, Rüti (Zurigo)
Rathaus, Rheinfelden-Baden (DBR)
Municipio, Lugano
Pitture
Consolato Svizzero, Monaco
Dipartimento militare, Berna
Tribunale federale, Losanna
Tabernacoli
Chiesa di Caneggio
Chiesa di Canobbio
Cappella dell'ospedale di Maggia
Cappella della Casa Rezzonico, Lugano
Cappella della Casa Santa Brigida, Lugano
Composizione murale in vetro, edificio delle poste, Brissago
Altre opere in collezioni private in Svizzera, Italia, Germania,
Francia, Inghilterra, USA, ecc.
|
Pubblicazioni |
|
1937
|
Disegni per il romanzo Couramma di Friedrich Glauser. Edizioni ABC, Zurigo. 26
disegni.
|
1940
|
Poésie graphique, testi e disegni. Prefazione di Manuel Gasser.
Amstutz und Herdeg
Verlag, Zurigo. 30 disegni e 2
fotografie.
|
1943
|
Sept fruits. Xilografie a colori. Copyright C. Forster, Zurigo.
Il tiratura: ed.
Pietro Casalini, Lugano-Cortivallo, 1981
Due cicli di 5 piccole litografie per Lachende Lebensweisheiten und Liebe.
Alfred Scherz Verlag, Berna. s.d.
|
1954
|
Disegni per Das Kleíne Wunder di Richard Seewald. Ed. Weltwoche, Zurigo.
|
1958
|
Der Hut. 21 Disegni. Edizione commemorativa per Jean Hess & CO., Basilea.
|
1963
|
Der Wagen. 21 disegni e 14 testi.
Edizione commemorativa
per Franz AG. Zurigo.
|
1964
|
Disegni per Tannhäuser im Venusberg:
der Mythos ím
Volkslied. Saggio di Adolph N. Amman. 13 disegni. Origo Veriag, Zurigo.
|
1969
|
29 disegni. Edizione Il Claustro, Porza.
|
1973
|
I King. 64 illustrazioni a colori e tecniche miste per le sentenze dei Libro delle
Mutazioni. Introduzione di Giuseppe Curonici. Edizioni Square Gallery, Milano.
|
1980
|
Sette disegni. Acquatinta. Ed. Pietro Casalini, Lugano-Cortivallo.
|
1984
|
Monografia, testo di
Giuseppe Curonici,
Ed. Banca dello Stato, Bellinzona |
1986
|
Cornelia Forster, introduzione di Giuseppe Curonici,
Edizioni SPSAS Ticino, Locarno
|
Altre illustrazioni in:
Annabelle,
DU,
Graphis,
Schri Kunst,
W. Klein
Edizioni, grafica, illustrazioni, cicli
|
Nota bibliografica
Joseph, ll, 1931. Benezit, IV, 1951. Vollmer,
ll, 1955. LA, lI, 1940. Jenny, 1946. Stadler, 1954. DU, 1946 H ll Jahresbericht Off.
Kunststg. Basel, 1948. Das Kunstwerk, 1950 H 8/9. Das ideale Heim, 1953 H 1 0. Schweiz.
Bauzeitung. 1954 H 5. Graphis, 1954 H 51; 1956 H 65. Zürcher Chronic, 1954 H 4.
Inoltre hanno scritto:
Eleonora Bairati, Giuseppe Biscossa, Angelo Casè, Bice Curiger, Giuseppe Curonici, Nicola
Dessy, Manuel Gasser, Görn, Anton lsenring, Hans Neuburg, Georges Peillex, Robert
Schneider, Walter Schönenberger, Friedrich H. Schwank, Mario Radice, e altri.
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GIUSEPPE CURONICI:
L’ANELITO VERSO IL SENZA NOME NELL'ARTE DI CORNELIA
FORSTER.
Sul
manifesto della mostra 2007 di Cornelia Forster alla galleria d'arte Sestante
(Viganello, via alla Roggia 6) troviamo le date 1906-1990 e alcune
riproduzioni di opere in tecniche differenti: scultura, pittura e disegno,
arazzo. Non solo tecniche materialmente diverse ma anche linguaggi
artistici diversi. La possibilità di trovarsi di fronte a un atto di
plurilinguismo è perfettamente nota e riconosciuta nel campo della
letteratura, della musica, in tutte le arti, comprese le arti figurative;
una delle particolarità che si sono viste soprattutto nel XX secolo è
stata proprio quella della molteplicità di soggetti e di problemi che si
manifesta anche nella molteplicità dei linguaggi. È dapprima un fatto di
evoluzione storica - tutti sono usciti dalla grande tradizione figurativa
che va dall'antichità fino alla fine dell'800. Nel medesimo tempo, non
tutti gli artisti ma comunque molti hanno sentito la necessità di
rispondere ai motivi di trasformazione storica, sociale e culturale
intensissima che hanno veramente cambiato la faccia del mondo tra '800 e
'900.
Se
volessimo riassumere in una parola dovremmo dire così: innanzitutto,
l’opera d’arte non nasce dal nulla; nasce dall’esperienza della persona
umana che nel più profondo del suo sentimento e della sua intuizione e
pensiero subisce impulsi e reagisce attivamente e creativamente a scosse
che vengono da ogni dove. Ora, tra l’800 e il '900 è capitata una delle
rivoluzioni maggiori che ci siano state nella storia dell’umanità. L’uomo
esiste sulla terra solo da 4 milioni di anni: sono poco o niente rispetto
alla vita del cosmo, tanti rispetto alla vita di un singolo. La novità
irripetibile e travolgente capitata alla svolta del '900 è stata il
passaggio decisivo dalla civiltà agricola e artigianale, alla civiltà
dell’industrializzazione in massa e ai cambiamenti dei rapporti di
velocità. Nell’800 le ferrovie, ma poi nuove forme di energia, il motore a
scoppio, l’aeroplano, l’automobile, l'elettricità. Le ripercussioni
morali, psicologiche, culturali sono state immense. Quello è il vero
motivo per cui nascono le avanguardie con le loro posizioni di
affermazione o di rifiuto del nuovo mondo e di tutti i suoi problemi.
La
formazione di Cornelia Forster è impostata negli anni '20 e '30. La sua
base culturale è la Svizzera tedesca, e qui siamo di colpo immersi in
queste trasformazioni industriali e morali. Zurigo è stata la sede di uno
dei più violenti movimenti di avanguardia a inizio secolo: il dadaismo,
apparso nel 1916 mentre attorno infuriava la prima guerra mondiale.
Dobbiamo menzionare subito anche vari movimenti sorti in Germania, in
particolare il Bauhaus e le sue ripercussioni alla Kunstgewerbeschule di
Zurigo, che è la scuola d'arte dove ha studiato Cornelia Forster. Nel
medesimo tempo ricordiamo i contatti personali che Cornelia ha avuto con
gli artisti della svizzera tedesca, particolarmente gli scultori. Ma
intanto, un aspetto specifico di Cornelia Forster è la sua europeità:
nella sua formazione ci sono fin dall’inizio la cultura tedesca, quella
francese e quella italiana, vissute direttamente per fatti personali oltre
che per conoscenza accademica. Aveva dei parenti a Napoli. Andata laggiù
da giovanissima, rimase sbalordita non solo dal paesaggio e dalla bellezza
naturale, ma dal Museo Nazionale di archeologia, che è una delle
principali raccolte di arte classica che si conoscano. Poi i suoi
spostamenti a Parigi. Parigi voleva dire, fra le tante cose, il Museo del
Louvre, e quindi il proseguimento dello studio dell’antichità mediterranea
e mondiale. Nel medesimo tempo Cornelia si interessa dell' attualità più
stringente: da una parte le produzioni che aveva visto e successivamente
vedeva ancora a Zurigo; dall'altra parte i movimenti dell’avanguardia
internazionale di quegli anni, o di poco prima: a Parigi c’erano i
surrealisti ! In altre località della Francia, per esempio a Collioure,
conobbe artisti svizzeri che si muovevano tra espressionismo e
surrealismo, Abt per dirne uno, e Brignoni. Tra i suoi coetanei spiccava
Wiemken (il quale trascorse molto tempo nel Ticino, dove morì) che fra gli
artisti svizzeri della prima metà del 900 fu di sicuro uno dei più forti.
A Parigi
Cornelia Forster studia l’arte moderna attraverso l’accademia di André
Lothe, un cubista di grande valore non tanto come pittore quanto come
insegnante, e anche all' accademia della Grande Chaumière. Cornelia
Forster si sposta ripetutamente; l’acquisizione che lei ricava da questi
viaggi e contatti è una cultura artistica moderna, antidogmatica, aperta a
tutte le tendenze possibili, orientata a un atteggiamento di grandissima
libertà. Grazie a tutto questo suo precoce patrimonio di linguaggi e
tecniche si sente sempre pronta a usare sia la figura con tutte le
conoscenze della costruzione anatomica classica, sia l’astrazione più
radicale, sia tutti i possibili passaggi intermedi.
I rapporti
con il Ticino avvengono in due tempi: una prima volta nel periodo fra le
due guerre, e poi a metà degli anni '50 allorchè si stabilisce
definitivamente a Sala Capriasca. Sappiamo che sono numerosi gli artisti
di varia provenienza che si sono insediati nel Ticino nel corso del secolo
scorso, artisti di tutti i livelli, di tutte le tendenze. Lei appartiene a
questo movimento, ed è di sicuro una delle figure meglio inseritesi nel
territorio.
Dobbiamo
rendere conto anche di un’altra cosa: la presenza di opere di arte
tessile. Intendiamo soprattutto l' arazzo, nel senso stretto ed esatto
della parola, ciò che viene anche denominato tapisserie d’Aubusson, ma
anche altre opere su supporto tessile eseguite con tecniche differenti,
quelle che di solito consistono nel partire da una tela fatta e finita
sulla quale si interviene con altri materiali tessili, con altre stoffe,
oppure con cordoni, nastri, cuciture, ricamo, in tutte le possibili forme.
Quando però ci troviamo di fronte a quell’altra categoria, l’arazzo in
senso classico esatto e stretto, qui la cosa è enormemente più complessa;
e si devono fare i conti con una tradizione artigianale molto solida.
L’arazzo
prende questo nome dalla città di Arras, località della Francia dove da
secoli erano attivi laboratori superspecializzati in tale genere di
creazione. L’arazzo non è l’intervenire artisticamente sopra una stoffa
neutra pre-esistente; l’arazzo consiste nel fatto che la stoffa viene
costruita essa stessa, trama e ordito, materialmente fin dall’inizio come
raffigurazione artistica, vale a dire: i singoli fili o in verticale o in
orizzontale che compongono il tessuto sono quelli determinati per numero,
per lunghezza e per colore direttamente dall’artista. Questo tipo di opera
non può essere scissa dal tessuto; l'opera stessa è il tessuto. Una
tecnica laboriosissima. Di solito dicono che un arazzo di qualità molto
fine richiede da un artigiano specializzato un mese di lavoro per un metro
quadrato. Verso la metà del secolo scorso, nell'arte dell'arazzo si era
internazionalmente affermato Jean Lurçat, che aveva anche tenuto
un’importantissima esposizione al Kunsthaus di Zurigo – Cornelia Forster
conobbe di persona Lurçat e ne apprese l'arte direttamente nel suo
atelier.
Se
dovessero chiederci perché Cornelia Forster sceglie l’una o l’altra o
l’altra ancora di queste tecniche, di questi linguaggi, la risposta è una
sola: mai nessuno lo saprà, e non saprebbe dirlo nemmeno lei stessa. Un
artista che possiede grandi doti e repertorio vasto sa di poter osare
qualunque sia il motivo che lo sollecita o che lo infiamma di volta in
volta. C'è però qualche valore costante, di essenziale importanza.
C. Forster
non vuole mai accontentarsi dell’apparenza fisica e materiale degli
oggetti. Sappiamo benissimo, e ne ha dato la prova nei disegni e nelle
sculture, che conosce tutte le tecniche occorrenti alla raffigurazione
realistica e veristica; ma per lei questo è uno strumento, ciò che le
interessa è altro. Cornelia sempre ha sentito il bisogno di rappresentare
in tutte le forme possibili la continua inesauribile aspirazione
dell’animo umano a un qualcosa che sia più grande e più alto di lui, una
meta irraggiungibile che tuttavia è l’unica alla quale da ultimo possiamo
pensare. Irraggiungibile e nel medesimo tempo necessaria, una pace, o un
rasserenamento, o una verità che ci supera. Sempre desiderabile, mai
conquistata. C’è dunque un’attenzione di tipo spirituale, un pensiero, una
meditazione soprattutto affettiva e psicologica - l'anelito verso il Senza
Nome.
È questo il vero senso, il vero valore dell’opera di Cornelia Forster.
Auguro a tutti di rallegrarsi di fronte a queste bellissime produzioni |
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Lugano, Mercoledì 21 febbraio 1996
CULTURA E SPETTACOLI |
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Sessant'anni d'arte
Alla Galleria Adhikara di Tesserete una retrospettiva
delle opere
della pittrice e scultrice "ticinese"
Cornelia Forster
(1906-1990)
La ristretta e bellissima esposizione di
pitture e sculture figurative di Cornelia Forster aperta attualmente a Tesserete fa parte
di un cielo di sette mostre successive. La galleria d'arte Adhikara è in via Canonica,
una piccola strada nel centro del Comune, che per chi arriva da Lugano si apre sulla
destra verso l'inizio dell'abitato. Adhikara significa: capacità, competenza a
riconoscere la verità. In questo senso l'arte è una forma di costruzione gioiosa che
esprime anche meditazione, riflessione e ricerca del significato della vita. L'idea di un
ciclo in sette parti è nata dal fatto che lo spazio della galleria, pur essendo
pienamente idoneo, è piccolo; mentre la produzione artistica di Cornelia Forster è ampia
e complessa. L'artista è nata nel 1906 e si è spenta nel
1990. Abitava a Sala Capriasca, Le prime tre esposizioni del ciclo indicano i principali
periodi storico- cronologici. Dapprima l'arte figurativa degli anni Venti e Trenta. Poi la
fase surrealista (anzi: surrealista- espressionista) che l'artista ha maturato soprattutto
in un importante soggiorno a Parigi, appunto negli anni del movimento surrealista. Questo
avvicinamento alle profondità più misteriose del sogno e della vita interiore era
rafforzato da una cultura di prim'ordine, elaborata intensamente attraverso incontri
diretti con opere classiche e «primitive». Ad esempio l'arte preistorica - il
preistorico mediterraneo - al museo del Louvre. Inoltre, nei prolungati e ripetuti periodi
di studio a Roma e a Napoli oltre che in altre località sulle opposte sponde del
Mediterraneo. Così la fantasia delle immagini primordiali e degli impulsi del sottosuolo
si sviluppò e crebbe intimamente fusa, fin dall'inizio, con l'equilibrio organico morbido
e solido, della classicità. Possiamo dire che Cornelia Forster per intuizione e
sensibilità (e non attraverso una pianificazione programmata) si è data una formazioni
realmente europea: tedesca, francese, italiana e mediterranea; e ciò proprio negli anni
giovanili in cui l'intelletto, la mano, il cuore, sono capaci di afferrare e assimilare
con ritmo e scioltezza inesauribili. Una terza fase, sviluppata cronologicamente dopo il
periodo difficilissime della seconda guerra mondiale, e accompagnato dal definitivo
insedia- mento in Ticino, è stata caratterizzata da un meditato spostamento verso
l'astrattismo. Chi conosce la pittura e la scultura della Forster, sa che in questo
passaggio dalla figurazione alla non-figurazione l'artista non si è affatto convertita a
novità insospettate, ma caso mai si radicata ancora più tenacemente nel suo discorso
fantastico e evocativo. Non si è mai occupata di combinazioni di forme geometriche pure,
di costruttivismo e «razionalismo». Il suo astrattismo porta in sé innumerevoli tracce
di riferimenti alla natura esterna e all'interiorità psichica: paesaggi immaginari verdi
e violacei, azzurri, rosati. La geometria, quel che basta e non più di tanto, è servita
ad assottigliare e unificare il mondo della psiche e il mondo della natura. 1 segmenti
geometrici diffondono ancora il calore delle cose vive. Il controllo delle forme e della
composizione ha le sue radici in un retroterra culturale ben solido: non le usanze
puriste- costruttiviste del momento, o non soltanto
quelle, ma la solenne semplicità dell'antichità classica studiata nei grandi musei
europei. Altre tre esposizioni saranno differenziate
secondo le tecniche: disegni ed acquerelli; arazzi; grafica. Cornelia Forster dedicò gran
parte dei suo anni maturi alla composizione di immagini di arazzi, secondo le impeccabili
tecniche dell'alta tradizione, e con un orientamento che si sviluppa ancora una volta, tra
astrattismo e figurazione surreale. E con grande fedeltà. L'ideazione soggettiva,
personale, imprevedibile, parte da un cultura saldamente definita, e da un quota primaria.
Già dal 1942, a Zurigo, l'autrice si era applicata a far disegni per l'industria tessile.
Nel 1945 espose al Kunsthaus a Zurigo con Germaine Richier ed altri. Appunto al Kunsthaus
conobbe poi il più illustre arazzista del nostro secolo, Lurçat, e nel 1947 fu la sua
discepola in Francia nell'atelier di Saint-Céré. A questo punto ci rendiamo conto che
tutta la seconda parte della sua vita, dalla fine degli anni '40 agli anni '80,
costituisce quasi un'unità complessa, nella quale non è più consentito parlare, di
esperienze settoriali separate o di maniere circo scritte, bensì di un tutto unico in
movimento, germogliante, ricco di sorprese. Nell'insieme di tale contesto è situata una
ricerca estremamente impegnativa, un ciclo simbolico-visionario di 64 illustrazioni per un
classico della letteratura cinese antica: I King. Questa celeberrima opera, di autore
anonimo perché collettivo, sistemata più tardi dai
confuciani, era considerata un oracolo. In termini moderni occidentali potremmo dire: un
«test» psicologico proiettivo, in cui l'uomo è invitato a riflettere sul suo divenire
(1 King significa infatti il libro dei Mutamenti), attraverso 64 casi tipici o situazioni
importanti della vita. (Sull'1 King di C. Forster, mostre a Napoli, Milano, Firenze ecc.,
e un volume con le 64 tavole, Ed. Square Gallery, Milano 1973). Nella mostra all'Adhikara di Tesserete, con i
dipinti di medio formato dagli anni '20 all'inizio degli anni '40 ' questi temi sono già
presenti allo stato potenziale, e nello stesso tempo il livello qualitativo è già alto.
Predomina la quiete meditativa delle nature morte dai ritmi larghi e profili flessuosi, e
la ricerca dell'interiorità nei ritratti. Il disegno si sviluppa con una linea sottile, a
volte anche gustosamente meticolosa, in alcuni mazzi di fiori ed erbe, tracciati con lo
scrupolo di chi nella natura vuole imparare il disegno, e nel disegno tenta di raggiungere
la natura (oso dire: secondo la lezione Dürer-Rousseau ~ tavolta di botanica - affetto
casalingo naturalista). Nelle opere più libere, l'impasto materico e coloristico è già
ben maturo, in una luminosità misurata che dal post-impressionismo ci avvia allo studio
discreto e attento della tavolozza, del tipo Braque-Morandi. Ma sempre riportata sulla
base di una figurazione realista. Sessant'anni di lavoro. Viaggi, studi,
esposizioni, e ancora lavoro. Pur nella brevità di un riassunto come quello consentito su
un giornale, assolutamente dobbiamo mettere in evidenza
un'altra area di lavoro, a cui Cornelia Forster si è dedicata con continuità -
nonostante l'apparenza degli intervalli a volte di anni - in tutto l'arco di tempo
assegnatole dalla sorte - la scultura. Per contingenze personali aveva conosciuto altri
scultori fin dai primi anni di studio, a Zurigo e a Parigi. Ma anche i musei maggiormente
frequentati negli anni della formazione, contenevano immense collezioni di sculture: dal
Museo archeologico di Napoli, al Louvre, a Roma. L'allestimento della mostra a Tesserete,
in una sala così piccola, è di effetto suggestionante. Ai lati, alle pareti, nella luce,
una sfilata di quadri. Al centro della sala, un gruppo formato da una testa e quattro
figure di bronzo, di una plasticità sicura e tenerissima, come sollevate in levitazione.
GIUSEPPE CURONICI
Cornelia Forster, 60 anni di lavoro, Galleria
Adhikara, Tesserete. 1996.
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