JULIUS
BISSIER
PITTORE DEL METAFISICO
SCHEDA TECNICA DELLA
MOSTRA
Luogo Museo Cantonale d'Arte - via Canova 10 - 6900 Lugano
tel. + 41 91 9104780
fax + 41 91 9104789
e-mail: decs-mca@ti.ch
www.museo-cantonale-arte.ch
Date 14 marzo - 14 giugno 2009
Orari
martedì 14.00 - 17.00
mercoledì - domenica 10.00 - 17.00
lunedì chiuso
Ingresso
Fr. 10.-, € 7.-, AVS, AI, studenti, gruppi Fr. 7.-, € 5.-
Curatori
Hans Günter Golinski
Pedro Riz à Porta
Roland Scotti
Marco Franciolli
Catalogo
Contributi di Reinhard Buskies, Hans Günter Golinski,
Pedro Riz à Porta, Roland Scotti, Arnold Stadler
Catalogo a colori, italiano/tedesco, 220 pagine
Edito da Hatje Cantz, Ostfildern
Ufficio stampa
Svizzera:
Museo Cantonale d’Arte (Benedetta Giorgi Pompilio),
Lugano, tel. +41 91 9104787 fax +41 91 9104789
e-mail: benedetta.giorgi@ti.ch
Italia:
Battage Comunicazione, Milano
Alessandra de Antonellis tel. +39 339 3637388
e-mail:
alessandra.deantonellis@battage.net
Margherita Baleni tel. +39 349 1721251
e-mail:
margherita.baleni@battage.net
Pier Giorgio Giraudo tel. +39 328 3387361
e-mail: battage@battage.net
In mostra
Il Museo Cantonale d’Arte a Lugano presenta una mostra monografica
dedicata al pittore Julius Bissier (Freiburg im Breisgau 1893 - Ascona
1965), tappa finale di un importante progetto espositivo che ha visto
coinvolti il Kunstmuseum Bochum (Germania) e il Museum Liner (Cantone
Appenzello). Nella mostra emerge chiaramente come l’opera dell’artista
tedesco abbia attraversato, in oltre 50 anni di attività, varie fasi
formali, contraddistinte tuttavia da un tratto comune, una spiritualità in
continua evoluzione, che ne ha profondamente segnato tutta la produzione
artistica.
Il Museo Cantonale d’Arte realizza, con questo appuntamento, un desiderio
coltivato da tempo: una parte rilevante della sua Collezione, dedicata ad
opere del XIX e XX secolo, è infatti focalizzata su artisti che abitarono
e lavorarono in Ticino nel corso del Novecento. Tra questi spicca Julius
Bissier che, dopo un primo soggiorno in Ticino nel 1957, visse ad Ascona
dal 1961 fino alla morte. Nella raccolta del Museo Cantonale d'Arte i
dipinti e le carte dell’artista tedesco, integrate all’interno del
percorso espositivo luganese, costituiscono una componente importante
della Collezione, in particolare per quanto riguarda l’identità artistica
di un territorio al confine meridionale delle Alpi, fortemente influenzato
dallo scambio culturale tra nord e sud. Il legame con la regione è
ulteriormente rafforzato dalla presenza ad Ascona dell’Archivio Bissier,
grazie al quale si è resa possibile questa iniziativa.
Julius Bissier appartiene ad una generazione di artisti la cui vita e,
conseguentemente, le opere furono segnate da gravi eventi politici. Agli
esordi della sua carriera artistica, pesavano ancora sulla giovane
Repubblica di Weimar - in cui era nato – le conseguenze della prima guerra
mondiale e della sanguinosa repressione della rivoluzione, mentre
all’orizzonte si delineava già la fine della Repubblica per mano dei
nazionalsocialisti. I drammi del primo conflitto mondiale condussero molti
artisti a ricercare nell’arte valori eterni, recuperandone la dimensione
metafisica, un atteggiamento che in Bissier si manifesta relativizzando il
mezzo espressivo a favore dell’idea. Questo lo porta ad attraversare
diverse fasi formali, periodi differenti accomunati dalla volontà
artistica di integrare la dimensione spirituale nella realtà terrena,
nella convinzione profonda che all’arte spetti il compito di rendere
visibile l’indicibile.
Quella di Bissier è, in effetti, un’arte della sottrazione, che partendo
da un’immagine enigmatica giunge a un simbolismo essenziale, un’arte
filosofica in cui l’interesse per i mistici tedeschi, per le idee
neoplatoniche e per le credenze orientali, insieme allo studio della
calligrafia e della gestualità proprie della cultura e della vita
orientali, possono essere interpretati come la ricerca di un senso
esistenziale. Gli stimoli derivati dalla ricchezza espressiva delle
civiltà arcaiche e delle tradizioni extraeuropee gli offrono temi, simboli
e strumenti per superare i vincoli della figurazione legata alla
tradizione che permea le sue prime opere e per giungere ad un linguaggio
essenziale che assume, quale tema fondamentale della sua visione, la
natura morta.
Le caratteristiche pennellate calligrafiche di Bissier, che nella loro
riduzione corrispondono all’estetica del Buddismo Zen, inaugurano una
speciale forma contemplativa della percezione artistica. Con eccezionale
lievità egli crea miniature a tempera e ad acquerello piene di gioia
cromatica e di una vitalità serena che con la loro presenza, quasi
musicale, rendono percepibile il silenzio. Oggetti quotidiani, simboli,
segni e scritte si trasformano in geroglifici che sembrano alludere ad un
altro mondo. Il fondo pittorico non riproduce illusionisticamente uno
spazio empirico, ma lascia immaginare profondità impenetrabili,
all’interno delle quali, attraverso la trasparenza e la fluidità degli
oggetti terreni, l’occhio è esortato a guardare e non semplicemente a
vedere.
La rassegna comprende oltre 120 opere di Julius Bissier (1893-1965),
provenienti dalla Kunstsammlung Nordrhein-Westfallen di Düsseldof,
dall’Archivio Bissier di Ascona e da collezioni private. Il percorso
luganese è integrato da dipinti e carte dell’artista che fanno parte della
Collezione del Museo Cantonale d’Arte. I lavori di Bissier, realizzati
nell’arco di oltre di 50 anni di attività, vanno dalle prime esperienze
riferibili alla Neue Sachlichkeit degli anni Venti, per poi proporre gli
schizzi di viaggi, le chine simboliche, i “Tarnbilder” e le monotipie
degli anni Trenta e Quaranta, le chine gestuali della fine degli anni
Quaranta, le tempere e gli acquerelli dell’ultima fase della sua
produzione pittorica.
IL MUSEO CANTONALE
D’ARTE A LUGANO
Dalla sua apertura nel 1987, il Museo Cantonale d'Arte di Lugano continua
a sviluppare la propria attività in parallelo verso due ambiti principali:
la conservazione della collezione permanente, che copre un arco
cronologico compreso tra il 1800 ed oggi, e la realizzazione di
esposizioni temporanee.
In oltre vent’anni di attività, il Museo ha proposto più di novanta mostre
affrontando tematiche molto diverse tra loro, dalla pittura alla scultura,
dalla fotografia al video, all’architettura e alla grafica, mantenendo
sempre una grande attenzione al contemporaneo.
L’attività espositiva è divisa in mostre monografiche (Kandinsky, Tauber
Arp, Domela, Melotti, Jawlensky, per citarne solo alcune tra quelle
proposte) e mostre dedicate a grandi problematiche del Novecento, ad
esempio: la trasformazione del concetto di forma nella mostra Da Kandinsky
a Pollock, il rapporto tra pittura e fotografia in L’immagine ritrovata,
la relazione tra disegno infantile e grandi artisti del Novecento in Les
Enfants Terribles, l’idea di vuoto nell’arte italiana dagli anni Sessanta
ad oggi in L’immagine del vuoto.
Particolare attenzione è rivolta ad artisti legati per nascita o per
adozione al territorio ticinese. Va inoltre sottolineato il percorso di
approfondimento sulla cultura fotografica che il Museo ha promosso fin
dall’inizio della sua attività.
Le mostre temporanee si alternano regolarmente alla presentazione di opere
che fanno parte della collezione permanente.
La collezione del Museo Cantonale d’Arte comprende principalmente opere
del XIX e XX secolo, con alcune significative incursioni nei secoli
precedenti, realizzate sia da artisti ticinesi o artisti stranieri che
hanno lavorato nella Svizzera italiana, sia da artisti italiani e di altri
Paesi che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’ambito della storia
dell’arte moderna e contemporanea tra cui, solo per citarne alcuni di vari
periodi: Degas, Renoir, Pissarro, Hodler, Klee, Arp, Oppenheim, Melotti,
Colombo, Not Vital, Raetz, Struth.
Le opere che compongono la collezione permanente provengono principalmente
dal patrimonio artistico del Cantone Ticino, cui si aggiungono
acquisizioni dirette, donazioni e depositi di altri musei svizzeri
(Ginevra, Basilea, Zurigo, Winterthur), della Confederazione Elvetica,
dell’Associazione Promuseo e di privati.
Nel 1994 il Museo ha beneficiato tra l’altro di un’importante donazione
del conte Panza di Biumo, che ha permesso all’istituto di collocarsi tra i
musei svizzeri più ricchi di opere dell’area Post-minimal. Il costante
sviluppo della collezione rappresenta uno degli obiettivi principali del
Museo, che persegue una politica mirata di acquisizioni con lo scopo di
documentare le diverse componenti dello sviluppo artistico dall’Ottocento
ad oggi in rapporto a un territorio, quello del Ticino, situato tra il
Nord e il Sud dell’Europa.
Il Museo Cantonale d'Arte ha sede a Palazzo Reali, ex-residenza privata
donata al Cantone Ticino e agglomerato di tre edifici del XVI, XVII e
XVIII secolo, tra i più significativi del centro storico di Lugano. Il
Museo, che si trova nel cuore della città a pochi passi da Piazza della
Riforma e dalle rive del lago, ha effettuato importanti lavori di
ristrutturazione nel corso della seconda metà del 2008 per migliorare
ulteriormente le condizioni di fruizione delle proposte espositive.
Mediazione culturale
Il Museo Cantonale
d’Arte sviluppa da diversi anni un’intensa e articolata attività di
mediazione culturale, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico nei
confronti della cultura artistica. I programmi didattici sono rivolti a
tutte le fasce di età e configurati in relazione al programma espositivo
del Museo. Vengono proposte visite guidate abbinate a laboratori per le
scuole elementari e medie inferiori, visite guidate per le scuole medie
superiori e per gruppi di adulti. Il sabato e la domenica vengono spesso
organizzati eventi particolari, tra i quali si segnalano gli appuntamenti
per i più piccoli, intrattenuti con animazioni, racconti, concerti o
spettacoli teatrali.
Parallelamente al programma espositivo vengono organizzati cicli di
conferenze e simposi in collaborazione con la STBA (Società Ticinese Belle
Arti).
Biblioteca
Il Museo Cantonale d’Arte dispone di una biblioteca specialistica di oltre
10’000 volumi, tra cataloghi, monografie, saggi d’arte e riviste
specializzate. Il catalogo della biblioteca è disponibile online sul sito
del Sistema bibliotecario ticinese: www.sbt.ti.ch.
Videoteca
Il Museo Cantonale d’Arte possiede una collezione di arte video tra le più
importanti a livello svizzero, frutto della donazione del VideoArt
Festival di Locarno. Sono inoltre a disposizione del pubblico una serie di
documentari sull’arte prodotti dalla TSI (Televisione della Svizzera
Italiana). I video possono essere visionati in sede previo appuntamento.
Museum shop
Pubblicazioni, cartoline, oggetti, giochi e multipli d’artista possono
essere acquistati presso la spazio vendita del Museo. |