Scena dal Māndhātā Jātaka
Andhra Pradesh, Amaravati, II secolo d.C.
pietra calcarea, 94 cm
Questo straordinario rilievo proviene da Amaravati, il più grande e
importante degli stūpa fondati durante l'Impero Satavahana.
Rappresenta il Principe Mandhata, mentre gode della vita celeste.
Nella disposizione e nella particolare plasticità delle figure, questo
rilievo è uno degli apici dell'arte di Amaravati
Descrizione presa dal comunicato
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stampa.pdf INDIA ANTICA
L’arte indiana antica possiede un repertorio vario e stratificato che oggi
può essere colto solo parzialmente. Culla di tre religioni - buddismo,
induismo e giainismo – ancora in vigore, l'India ha un patrimonio culturale
estremamente ricco, anche se ciò che rimane è composto solo dai materiali
più durevoli. Questa eredità racconta il rapporto dell'umanità con le forze
che la sottendono e con l'universo in generale.
L'India è un territorio ricco di "divinità" di molti tipi che rappresentano
queste forze e il loro travalicamento. Nonostante le divinità conservino il
proprio nome, il loro significato viene continuamente rielaborato e cambiato.
Questa mostra, a cura di Christian Luczanits, tra i massimi esperti
internazionali, si concentra quindi sulle trasformazioni che le divinità
subiscono dalle loro prime rappresentazioni figurative fino alle loro
espressioni esoteriche (tantriche).
I cambiamenti di significato possono essere descritti solo parzialmente dai
testi relativi alle divinità, ma le immagini parlano anche da sole e in
relazione ad associazioni poetiche universali. Uno yakṣī seducente e
graziosamente modellato, spirito che sorge dalla terra, responsabile della
fertilità e del benessere, può ad esempio chiacchierare con un pappagallo
per impedire che esso sveli quanto successo la notte precedente. Al
contrario, un Buddha seduto e riccamente ingioiellato allude a un risveglio
reinterpretato nella prospettiva del buddhismo esoterico.
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