Aligi Sassu
Maison Tellier
Villa Ciani, Lugano, 18 ottobre 2008 – 1 marzo 2009
Dal 18 ottobre 2008 al 1 marzo 2009 il Museo d’Arte e la Fondazione Aligi
Sassu e Helenita Olivares della Città di Lugano presentano a Villa Ciani
le opere della serie “Maison Tellier”, il ciclo più folto dell’attività
creativa dell’artista spesso trascurato dalla critica, ispirato
dall’omonima novella scritta da Guy de Maupassant nel 1881.
La mostra, intitolata “Sassu Maison Tellier” si snoda nelle sale al piano
terreno di Villa Ciani e offre lo spunto per confrontarsi con un capitolo
significativo della produzione di Aligi Sassu, coincidente con un periodo
particolarmente fecondo sia dal punto di vista artistico che da quello
storico.
Lasciatosi ormai alle spalle gli esordi futuristi, i lavori di matrice
primitivista, il fortunato ciclo degli Uomini rossi, la fase realista, le
numerose scene di battaglia, i caffè e le opere di impronta sacra, Sassu
dimostra in questa serie dedicata alla Maison Tellier una piena maturità
artistica, rivelata in tutta la sua concretezza, sia tecnica che
espressiva.
La genesi del soggetto postribolare è da ricercare nella serie dei Caffè
affrontata nella seconda metà degli anni trenta quando Sassu, influenzato
dalla frequentazione di caffè a Parigi e Milano, si dedica alla
rappresentazione di luoghi di ritrovo mondani in cui si intrecciano e
contrappongono le pose e gli sguardi di artisti, intellettuali, borghesi,
eleganti signore e anche furtivi amanti. Il fulcro della produzione del
ciclo Maison Tellier si concentra nella seconda metà degli anni quaranta,
con una particolare intensità nel triennio 1946-1948; riprese del tema,
frammiste a scene di interni di caffè, si ritrovano tuttavia in tutto il
decennio successivo.
Sono presenti in mostra una cinquantina di opere, alcune delle quali
inedite, provenienti dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di
Lugano e da collezioni private svizzere e italiane. Accanto alle opere
pittoriche – oli, acquerelli, tempere e pastelli – viene posta
l’attenzione anche su alcune opere grafiche, sette delle quali vennero
realizzate per illustrare una edizione della Maison Tellier che avrebbe
dovuto essere pubblicata per le Edizioni La Conchiglia di Milano ma che
non ebbe mai luogo; queste ultime testimoniano da vicino la visione di
alcune scene del racconto da parte dell’artista. Sono inoltre presenti in
mostra alcune formelle in maiolica e tre piatti in ceramica, realizzati
dall’artista negli anni quaranta-cinquanta durante i soggiorni presso la
bottega di Tullio Mazzotti ad Albisola, attorno a cui gravitavano, nello
stesso periodo, artisti quali Karel Appel, Luigi Broggini, Asger Jorn,
Wilfred Lam, Lucio Fontana.
Il catalogo in lingua italiana, edito dalla Città di Lugano, contiene
saggi critici di Vittorio Fagone e Alessia Giglio Zanetti che analizzano
la produzione artistica di Aligi Sassu relativa al ciclo Maison Tellier e
al contesto storico-artistico in questione, con particolare riferimento al
movimento di Corrente.
Scheda tecnica della mostra
TITOLO:
SASSU MAISON TELLIER
SEDE:
Villa Ciani
Parco Ciani 5
CH - 6900 Lugano
Tel: +41 (0)58 866 7214
Fax: +41 (0)58 866 7497
DATE:
Dal 18 ottobre 2008 al 1 marzo 2009
ORARIO:
Da martedì a domenica 10-18 (orario continuato)
Lunedì chiuso
INGRESSO AL MUSEO:
Intero Fr. 12 / € 8
Ridotto, AVS e over 65 anni,
gruppi e studenti 17-25 anni Fr. 8 / € 5
Ragazzi fino a 16 anni Fr. 0 / € 0
VISITE GUIDATE PER GRUPPI:
Visita guidata in italiano Fr. 150 / € 100
Visita guidata in francese,
tedesco e inglese Fr. 200 / € 133
VISITE GUIDATE PER I
SINGOLI VISITATORI ALLE MOSTRE
"ANITA SPINELLI" E "SASSU MAISON TELLIER"
ORE 15.00 OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE
(2 NOVEMBRE, 7 DICEMBRE, 4 GENNAIO, 1 FEBBRAIO, 1 MARZO 2009):
Ingresso e visita guidata
Per adulti Fr. 17 / € 11
Ridotto AVS e over 65 anni, gruppi e studenti 17-25 anni Fr. 13 / € 9
Ragazzi fino a 16 anni Fr. 5 / € 3
Durata della visita circa 1 ora
Iscrizioni entro le ore 12.00 del venerdì precedente la visita guidata
La visita si terrà solo se si raggiungerà un minimo di 8 partecipanti
INFORMAZIONI
Tel. +41 (0)58 866 7214
E PRENOTAZIONI:
e-mail: info.mda@lugano.ch
http://www.masilugano.ch/
CURATELA:
Museo d'Arte della Città di Lugano
UFFICIO STAMPA:
Svizzera:
Attività Culturali - Servizio informazione comunicazione e PR Città di
Lugano
Sabina Bardelle
tel. +41 (0)58 866 70 90
fax. +41 (0)58 866 71 03
e-mail: sbardelle@lugano.ch
Italia:
Battage Comunicazione, Milano
Alessandra de Antonellis
tel. +39 339 3637388
e-mail:
alessandra.deantonellis@battage.net
Margherita Baleni
tel. +39 349 1721251
e-mail:
margherita.baleni@battage.net
CATALOGO:
Sassu Maison Tellier
Saggi di Vittorio Fagone e Alessia Giglio Zanetti
Lingua italiana
21 x 15 cm, 108 pagine, 63 immagini a colori
Edizioni Città di Lugano, Fr. 25 / € 17
Il catalogo, quinto volume della collana dedicata al progetto di
approfondimento dell’opera di Aligi Sassu promosso dalla Fondazione Aligi
Sassu e Helenita Olivares della Città di Lugano, è la prima pubblicazione
dedicata esclusivamente alla serie Maison Tellier. In versione italiana,
ha un formato di 21 x 15 cm, si compone 108 pagine e 63 tavole a colori in
cui sono riprodotte le opere in mostra. Tre i saggi critici pubblicati:
due di Vittorio Fagone e uno di Alessia Giglio Zanetti volti ad esplorare
la produzione artistica di Aligi Sassu relativa alle opere del ciclo
Maison Tellier e al periodo storico-artistico in cui Sassu si trovò a
operare, con particolare riferimento al movimento di Corrente.
Vittorio Fagone
Maison Tellier.
Il ciclo di dipinti più ricco e continuo dell’opera artistica di Aligi
Sassu.
Una testimonianza critica
Vittorio Fagone
Aligi Sassu.
Dal 1930 a Corrente
Alessia Giglio Zanetti
Specchi di Casa Tellier
Frs. 25 / € 17
Il progetto espositivo
Tra gli obiettivi che la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di
Lugano persegue sin dalla sua costituzione avvenuta nel 1997 vi è quello
di studiare e far conoscere la produzione artistica di Sassu.
A tale scopo, dal 1999 la Fondazione stessa ha avviato un ampio progetto
di divulgazione e attenta rilettura dell’opera dell’artista volto alla
presentazione di tutte le tappe fondamentali della sua produzione
pittorica, scultorea e grafica, con l’intento di rendere noti al pubblico
anche i nuclei meno esplorati dalla critica, offrendo così un’aggiornata
panoramica del suo iter creativo.
Tale progetto prevede la realizzazione di mostre tematiche corredate da un
catalogo che, oltre ad approfondire i temi di volta in volta presi in
esame, offre un ampio sguardo sulla produzione artistica a lui
contemporanea e al contesto storico in cui si è trovato ad operare.
Dopo le mostre Sassu futurista 1927-1929, Sassu primitivista 1929-1931,
Sassu Uomini rossi 1930-1933 e Sassu realista 1932-1944, il quinto
appuntamento espositivo intitolato Sassu Maison Tellier prende in
considerazione le opere della serie “Maison Tellier” ispirate all’omonima
novella scritta da Guy de Maupassant nel 1881. Si tratta del ciclo più
folto dell’attività creativa dell’artista fin ora trascurato dalla
critica.
La fonte d’ispirazione
Dal saggio in catalogo Specchi di Casa Tellier di Alessia Giglio Zanetti
[...] Nella trama della novella La maison Tellier si intessono le vicende
delle donne e degli habitués di un caffè-postribolo di Fécamp, piccola
località situata nel dipartimento della Senna Marittima nella regione
dell’Alta Normandia. La sera di uno dei consueti sabati d’appuntamenti i
frequentatori abituali trovano le porte serrate e un fogliettino
all’ingresso che avvisa la clientela “chiuso per prima comunione”. Il
misterioso avviso genera un mormorio generale tra gli avventori che si
riuniscono increduli nella piazza del paese. L’arcano è presto svelato: la
tenutaria, Madame Tellier, invitata a partecipare alla prima comunione
della nipote Constance, ha deciso di portare con sé la sua variopinta
truppa di “impiegate”. Dopo un movimentato viaggio in treno, durante il
quale il gruppo incontra un commesso viaggiatore alquanto disinibito,
l’eleganza perniciosa delle donne irrompe nel piccolo borgo campagnolo di
Virville, dove l’indomani avrà luogo la cerimonia. Durante la celebrazione
del sacramento la commozione delle donne si trasmette a tutti i presenti,
provocando uno spontaneo pianto generale. I fedeli condividono così un
intenso momento di estasi mistica. Il parroco non risparmierà elogi e
ringraziamenti verso “le care sorelle venute da lontano”, la cui fede così
viva è stata un esempio salutare per tutta la comunità. Al termine dei
festeggiamenti il corteo femminile fa ritorno a Fécamp. La novella si
conclude nel brulichio di un ambiente spumeggiante, dove balli e canti si
intrecciano con brindisi e vezzeggiamenti nell’accesa notte di Casa
Tellier.
Nel racconto Maupassant rivela una straordinaria capacità nel dar vita a
un umorismo contagioso, decantando l’amore, o meglio il miraggio di esso,
come rimedio contro tutti i mali. L’autenticità dei sentimenti è
contrapposta all’ipocrisia che si nasconde dietro le false apparenze e il
conformismo dei personaggi perfettamente omologati al sistema sociale.
[...]
In questa casa d’appuntamenti la seduzione non è affidata a giovani
ragazze avvenenti, bensì allo sguardo di cinque signorine dai petali un
po’ sfioriti, ognuna delle quali corrisponde a un prototipo di bellezza:
Fernanda, Raphaële, Rosa, Luisa e Flora costituiscono una miscela
assortita dell’universo femminile, gestita con saggezza e buonumore dalla
conciliante Madame Tellier. [...]
Le opere
La genesi del soggetto postribolare è da ricercare nella serie dei Caffè
affrontata nella seconda metà degli anni trenta quando Sassu, influenzato
dalla frequentazione di caffè a Parigi e Milano, si dedica alla
rappresentazione di luoghi di ritrovo mondani in cui si intrecciano e
contrappongono le pose e gli sguardi di artisti, intellettuali, borghesi,
eleganti signore e anche furtivi amanti. L’attesa del 1938, che ritrae una
donna seduta al tavolino di un caffè avvolta in un’atmosfera di
sospensione, ben esemplifica la connessione tra i due cicli. Il fulcro
della produzione della serie Maison Tellier si concentra nella seconda
metà degli anni quaranta, con una particolare intensità nel triennio
1946-1948. Riprese del tema, frammiste a scene di interni di caffè, si
ritrovano tuttavia in tutto il decennio successivo, sia in dipinti a olio,
sia in alcune formelle in maiolica.
Se nella raffigurazione del nudo – quasi ostentato – l’artista si discosta
dal racconto, ne rimane altrettanto fedele nella caratterizzazione
fisiognomica dei personaggi, che lascia affiorare maturità e impudicizia,
malizia ormai consunta, segni di una caducità del tempo che non ha
risparmiato la casa di piacere.
In termini stilistici le Maison Tellier si distanziano dall’espressionismo
realistico, nel quale, come nelle opere di George Grosz e Otto Dix,
l’asprezza degli ambienti emarginati è descritta in maniera esasperata e
fortemente drammatica. Nei lavori di Sassu i nudi sono inseriti
all’interno delle sale del postribolo con uno sguardo scevro da
pregiudizi, attento a proporre, senza metafore, spunti di riflessione su
una condizione umana fatta anche di emarginazione e sofferenza. “Nelle
Maisons Tellier io non ho mai voluto dipingere delle donne con il piacere
moralistico della condanna o del giudizio, com’è in Toulouse-Lautrec, o in
tanti altri pittori espressionisti belgi o tedeschi. Il mio punto di vista
è invece la constatazione d’una condanna, d’una condizione umana
degradante, dalla quale è possibile salvarci con l’umanità stessa delle
creature”, affermava l’artista.
Le prove dell’intera serie illustrano come Sassu abbia elaborato
differenti soluzioni compositive a partire dal medesimo soggetto: la Casa
Tellier della novella. In ciascuna opera sono apprezzabili le capacità
dell’artista di raccontare per immagini alternando frammenti di storie
singole a figurazioni più complesse, impostate sul gioco di sguardi e
sulla contrapposizione delle pose delle donne colte da molteplici punti di
vista. Il registro compositivo è contrassegnato da molteplici
sfaccettature: se da un lato si trovano opere dalle cromie fiammeggianti
al limite dell’espressionismo, la ripresa della diagonale che taglia il
dipinto evoca in altre modelli classici, mentre altre ancora riprendono
l’impostazione prospettica dell’interno di caffè.
Le opere, provenienti dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares,
nonché da collezioni private svizzere e italiane sono circa cinquanta:
oltre a oli, acquerelli, tempere e pastelli sono esposte alcune opere
grafiche, sette delle quali vennero realizzate dall’artista per illustrare
un’edizione della Maison Tellier che avrebbe dovuto essere pubblicata
dalle Edizioni La Conchiglia di Milano ma che non ebbe mai luogo; sono
inoltre presenti una scelta di formelle in maiolica e di piatti in
ceramica realizzati dall’artista negli anni quaranta-cinquanta durante i
soggiorni presso l’amico Tullio Mazzotti detto Tullio d’Albisola attorno a
cui gravitavano, nello stesso periodo, artisti quali Karel Appel, Luigi
Broggini, Asger Jorn, Wilfred Lam, Lucio Fontana.
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